La mostra fa rivivere il fascino della bicicletta Legnano in tutti i suoi aspetti, sportivi e sociali: «Abbiamo pensato di dedicare una prima parte alla Legnano sportiva del ciclismo professionistico – ha spiegato il giornalista Paolo Girotti, curatore della mostra -, un percorso che parte dalla bicicletta con cui Alfredo Binda vinse il Giro d’Italia del 1927, passa attraverso il tour de France del 1938, vinto da Bartali, sempre con la bici Legnano, fino ad arrivare all’ultimo alloro nel 1988 con la vittoria del mondiale su strada di Maurizio Fondriest: in quell’anno la produzione de la Legnano era già stata portata fuori dalla città. Ma “Legnano” non è solo competizione. Per questo – ha sottolineato Girotti – l’altra parte dell’esposizione è dedicata alla bicicletta di tutti i giorni, quella che usavano gli operai fuori dalle fabbriche, quelle pieghevoli, da passeggio, che facevano concorrenza alla “Graziella”». Nella mostra vengono ripercorse anche le fabbriche che hanno prodotto la mitica bici verde “ramarro”, mentre l’ultimo pannello riporta tutte le vittorie della Legnano, un marchio che rappresenta una lunga storia e che ancora oggi trasmette fascino.
Nel mese di settembre la mostra sarà visitabile sabato 24 (dalle 11 alle 19) e domenica 25 (dalle 11 alle 19). E poi martedì 27, mercoledì 28 e venerdì 30 settembre (dalle 10 alle 18). Nel mese di ottobre, invece, lo spazio sarà aperto domenica 2 (dalle 11 alle 19) e lunedì 3 (dalle 12 alle 18). L’ingresso alla mostra è consentito sino ad un’ora prima della chiusura. Per maggiori informazioni consultare il sito del Museo Fratelli Cozzi.