LA PAROLA AL SINDACO DI LEGNANO

Lorenzo Radice, Sindaco di Legnano, la città che da sempre ci ospita nei suoi spazi, ha voluto condividere con noi il suo pensiero riguardo la nostra Fondazione.

Quando parlo della Fondazione Comunitaria Ticino Olona e della sua missione mi piace usare una parola, moltiplicatore, perché è quella che meglio descrive questa realtà della nostra comunità: un moltiplicatore prezioso di risorse, non solo economiche attraverso i fondi raccolti, ma anche un moltiplicatore di opportunità, di iniziative e progetti che da un nucleo iniziale si sviluppano, si aprono al territorio e vanno a rispondere a nuovi bisogni. Gli esempi, in questi anni, sono stati numerosi, dai progetti di supporto per gli effetti della pandemia a quelli conseguenti alla guerra in Ucraina, con l’aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi per i consumatori, fino ai più recenti programmi per promuovere occupazione; tutte misure a favore delle vecchie e delle nuove povertà. Ma la Fondazione non si limita a rispondere a delle necessità, perché oltre a raccogliere risorse promuove anche la cultura del dono, come ha dimostrato la seconda edizione del Festival della filantropia; un modo per ricordare che filantropo può essere ognuno di noi in base a quello che possiamo offrire agli altri e indipendentemente dalla nostra ricchezza. Ed è questa predisposizione, quella della cura, a creare una vera comunità, ossia un insieme di persone legate da un senso di responsabilità reciproca. A questo spirito voglio richiamarmi per le sfide che come amministrazione stiamo affrontando. Durante questi anni abbiamo lavorato su progetti che affrontano le tre grandi transizioni dei nostri tempi: la prima è quella ecologica, attraverso interventi diffusi su scuole ed edifici pubblici per il risparmio energetico, la diminuzione delle emissioni, la produzione da fonti rinnovabili, e attraverso progetti per la mobilità sostenibile e per la realizzazione di processi di economia circolare (in questa logica la tariffa puntuale sta facendo aumentare la quantità di rifiuti che mandiamo a riciclo). La seconda transizione è quella demografica, a cui rispondiamo cercando di creare una città accogliente per le famiglie: con il rafforzamento dei servizi scolastici e per le famiglie lavoratrici, con la proposizione di nuovi servizi (un esempio di questi giorni è il campus invernale per aiutare i genitori che lavorano), aperti anche all’accoglienza e integrazione dei nuovi cittadini stranieri, per renderli a tutti gli effetti parte attiva della nostra comunità. La terza è quella digitale, con la realizzazione della smart city e l’adesione al programma europeo Intelligent Cities Challenge.

La sfida, adesso, è il salto di scala: questi progetti “del Comune” possono e dovranno diventare progetti “della Comunità”, progetti che le forze vive della città sentano come propri e che contribuiscano a realizzare, moltiplicandone gli effetti.

Occorre quindi ingaggiare e moltiplicare i soggetti coinvolti in una logica comunitaria che la Fondazione conosce meglio di tutti e di cui è il miglior esempio. Per questo il nostro cammino insieme deve continuare e continuerà nel 2024, per realizzare queste transizioni necessarie a dare futuro e sostenibilità alla nostra città. Collaborazione per il futuro, ma che non dimentichi il passato e la storia da cui veniamo: per questo abbiamo chiesto alla Fondazione di essere partner del Comune anche per l’organizzazione delle celebrazioni dell’importantissimo anniversario del centenario di Legnano Città, che si svilupperà proprio nel 2024.

Ci attende un anno, quindi, di grande intraprendenza, di lavoro da fare insieme per la nostra comunità. Ma adesso, a noi tutti, auguro qualche giorno di riposo e un buon Natale. Che ci accompagni in un felice 2024.

 

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